Sorano
Ultima modifica 23 febbraio 2023
Appollaiato su uno sperone tufaceo delimitato su tre lati dal fiume Lente il paese di Sorano offre al visitatore la possibilità di immergersi in un atmosfera tipicamente medievale.
Oltrepassato l’arco del Ferrini, una delle porte di accesso all’antico borgo, delimitato su questo lato da un enorme fossato oggi in parte interrato, si percorre la via principale sulla quale si affacciano edifici di notevole pregio architettonico, abbelliti spesso da portali in travertino decorati con stemmi araldici. Al centro del paese si trova la chiesa Collegiata dedicata a S.Nicola di Bari risalente al XIII sec. al suo interno di particolare pregio è il fonte battesimale in travertino del 1563, un ciborio in pietra lavica della fine del 400 e alcune tele dei pittori Vanni e Aldi.
A lato della chiesa si trova il Palazzetto Comitale testimoniato dalla presenza di un bel portale bugnato in travertino decorato con le rose araldiche, il collare e la scritta Ludovico Orsini.
Da questo punto in poi un dedalo di viuzze si snodano all’interno dell’abitato e permettendo di raggiungere i quartieri del Borgo, del Ghetto, del Lazzaretto dove i mezzi moderni non possono arrivare. Nella parte più settentrionale dell’abitato si trova la piazza del Poio su cui si affaccia il Cortilone originariamente adibito a granaio; da qui si può salire al Masso Leopoldino, un enorme scoglio di tufo rinforzato e modellato in età lorenese, dal quale si può godere di una splendida vista dell’abitato sottostante e delle profonde gole vulcaniche che lo circondano. Scendendo lungo il versante nord-est si raggiunge infine la Porta dei Merli caratterizzata da un portale bugnato in travertino sormontato da due stemmi: Cosimo II dei Medici e Niccolò IV Orsini. Le due feritoie verticali attestano la presenza in antico di un ponte levatoio. Raggiunta la valle del fiume Lente è possibile percorrere alcune vie cave, antichi percorsi profondamente incassati nella roccia, tipici dell’area dei tufi. Domina su tutto la Fortezza realizzata dagli Aldobrandeschi e ampliata dai Conti Orsini oggi visitabile in quanto fa parte del Parco Archeologico “Città del tufo” insieme alla necropoli di Sovana, agli insediamenti rupestri di S.Rocco e Vitozza e al Masso Leopoldino.